La nostra filosofia nel 2007
Oggi nel 2007 definiamo il nostro parco agrituristico un museo naturalistico ambientale vivente di tipo anglosassone, collocato al centro del percorso agrituristico AGRICOM TRIPONZIO ESINO e a quello museale rappresentato dal frantoio storico di Monte San Vito, e dai musei sulla Mezzadria della vicina Morro D'alba e Senigallia.
Anche il nostro parco è un museo sulla
mezzadria che si amalgama perfettamente con gli altri due appena citati, ed
anche il frantoio storico di Monte San Vito si coniuga perfettamente con
l'importante coltivazione di olivi qui esistente. Della mezzadria esistita nel
territorio fino ad appena una cinquantina di anni fa, che trova le sue radici
nello Stato Pontificio di cui Le Marche è stato importante territorio di
confine, e in Senigallia con il Papa Pio IX, e con le sue proprietà ancora
esistenti chiamate "Opera Pia" ha trovato la massima espressione.
Della mezzadria vogliamo riproporre uno dei pochi
aspetti positivi che ha prodotto. Il contratto di mezzadria era un tipico
contratto di lavoro vigente nel nostro ordinamento giuridico fino agli inizi
degli anni 80, nei fatti cessato qualche anno prima, secondo il quale l'intera
produzione del fondo, come anche i costi per ottenerla veniva divisa tra la
proprietà e il mezzadro coltivatore del fondo. Il mezzadro era naturalmente portato a
nascondere la produzione del fondo al proprietario, ma c'era un aspetto di
questo atteggiamento che era tollerato, che era la coltivazione
più o meno in sordina di tante varietà di frutta, la cui produzione
raramente e in quota marginale veniva divisa con la proprietà, e che andava ad
arricchire la tavola da pranzo e la dieta del mezzadro per gran parte dell'anno. Il
mezzadro si era inventato una sorta di orologio botanico naturalistico nel suo
fondo che gli forniva la frutta in modo continuativo per 8 mesi l'anno. Noi abbiamo rifatto
questo nel nostro parco, anche in misura più ampliata, perché invece di un albero alla volta che
giunge a maturazione, da noi ne giungono una decina.
Come il mezzadro di una volta anche noi coltiviamo gli alberi selvatici. Cinquanta anni fa la realtà vivaistica era molto molto più arretrata, e il mezzadro quando falciando l'erba o arando si trovava di fronte ad un albero selvatico (uno "streppo") lo metteva da parte provvisoriamente in un vaso improvvisato, lo faceva vivere fino alla primavera successiva per poi piantarlo lungo i "filoni", i filari di viti in cui gli alberi da frutta avevano anche la funzione di pali di sostegno. Anche noi facciamo all'incirca così. A fianco dell'area campeggio abbiamo realizzato una vera e propria coltivazione di alberi selvatici, che culturalmente sono importantissimi, perché producono frutti selvatici assolutamente sconosciuti, ma poi come il mezzadro di allora ci capita di trovare la varietà di frutta buona e rara, che andiamo ad innestare a primavera nei nostri "streppi" Una nostra trovata già produttiva, che matura a metà luglio è il "susino pesco"; è una varietà di susino tondo come un blek, ma con il pelo come un pesco peloso. Poi noi presi dalla passione di questa rappresentazione fruttifera, abbiamo espaso l'assortimento a specie e varietà provenienti da diversi angoli del pianeta che integrano e completano la sequenza temporale delle maturazioni.
E' un museo vivente, perché ha per oggetto la vita vegetale, la più presente sulla terra, anche se meno perfetta, e la base delle altre dorme di vita, quella animale e quella umana delle quali è il sostentamento indispensabile. Il nostro parco ha costruito al suo interno. un ecosistema del tutto unico al mondo, Da noi convivono bio diversità fruttifere originarie di tutte le parti del pianeta combinate ad alberi nostri tipici del territorio dei quali alcuni millenari (alcuni nostri olivi)
E' un museo di tipo anglosassone, perché coinvolge attivamente il visitatore. Nei musei anglosassoni
infatti ci sono
figuranti che rappresentano anche scenograficamente il tema trattato, fino a
coinvolgere il visitatore, ad esempio, a dipingere ceramiche in modo antico,
nella tessitura di merletti, arazzi o
altri antichi lavori manifatturieri.
Da noi il visitatore è subito coinvolto nella nostra
rappresentazione naturalistica ed ambientale con l'auto raccolta,
ma anche con le lezioni teoriche e pratiche sulla potatura e gestione degli
alberi richiesteci
costantemente.
La modalità di visita e di godimento di questo nostro originale museo è il Plein Air, nel suo significato più comune, In Italiano la comune scampagnata protratta anche per tutto il giorno o per alcuni giorni. Nella storia dell'arte sempre i Francesi ci propongono il loro Edmond Manet con la celeberrima opera "colazione sull'erba"
Ma noi siamo andati molto al di là di
quanto immaginato allora dall'autore che già è il massimo dell'immaginabile in
tema di turismo all'aria aperta.
I nostri visitatori trovano 7 ettari di prato alberato con alberi da frutta dei quali sempre ne troveranno
alcuni maturi, un prato
di 1500 mq disposto a balcone panoramico sulla vallata, privo di inquinamento luminoso con la possibilità di osservare
totalmente la
volta celeste, sovrastato da un altro in cemento, la cui pavimentazione
riproduce l'antica aia contadina contenente due piscine.
I nostri visitatori prediletti sono i bambini, perché sono
loro che maggiormente hanno bisogno di questa elementare cultura sulla vita
vegetale. Cultura che purtroppo hanno perso anche i loro genitori ed anche i
nonni. Infatti l'abbandono delle campagne dei nostri territori da parte degli
agricoltori è avvenuto costantemente da una cinquantina d'anni.
Questo nostro "Plein air", o scampagnata o campeggio da noi immaginato e realizzato è stato premiato dalla massima autorità editoriale in tema di Plein Air, appunto l'omonima rivista che è la più diffusa tra i camperisti italiani, con 115 punti di qualità nella guida 2006, che rappresenta il secondo massimo punteggio attribuito in Italia.
Le opere edili del nostro progetto non sono ancora concluse, mancano ancora quelle previste per la ricettività in camere o appartamenti, ma i futuri utenti di quel servizio per noi non saranno diversi da quelli attuali che arrivano con il camper, saranno sempre degli amanti del plein air con un diverso modo di trascorrere la notte.
La formazione
La formazione e l'informazione ha assunto un aspetto rilevante della
nostra attività; per l'ignoranza della materia sopra descritta. per il modo da
noi scelto per rappresentarla al pubblico, e per la parte ludica e rievocativa
che vi abbiamo inserito. Per tale attività abbiamo inventato l'agribus, un
trattore di pregiato valore storico del 1960 con un carro attaccato con cui
conduciamo i visitatori nel parco mostrando la nostra vegetazione fruttifera in
ogni momento dell'anno, e facendo praticare l'autoraccolta della frutta
biologica matura. Per questo oggi siamo una affermata fattoria didattica con un programma
super collaudato e apprezzato dalla docenza elementare e materna.
La nostra attività formativa sta raccogliendo l'interesse
anche di persone di ogni genere, per quell'ignoranza della materia sopra
descritta, e per il contemporaneo ritorno alla natura e all'amore per la vita
vegetale persino a livello di compagnia. Ci sono persone che non potendo tenere
animali domestici per ragioni di spazio si circondano di piante d'appartamento,
poi cercano di acquisire cognizioni sulla loro gestione ottimale.
Il nostro corso espresso di potatura è la seconda pagina più
visitata del sito dopo quella sulla fioritura degli alberi da frutto. Noi siamo
aperti ad offrire corsi di potatura personalizzati gratuiti, ritenendoci
compensati del fatto che gli allievi che imparano potando, nel frattempo anche
con la nostra assistenza, comunque potano.
Proseguiamo con soddisfazione per questa strada.
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