L'uva da tavola del Parco

l'uva Moscato

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    Nelle vicinanze dell'agricampeggio c'è una vigna di circa 200 viti, di cui una cinquantina di buonissimo Moscato, che ancor prima di essere una pregiata uva da tavola è una pregiata uva da vino; infatti nei banchi della distribuzione commerciale non si troverà mai dell'uva moscato da consumarsi come uva da tavola. Il Parco proprio per la sua filosofia istitutiva vuole proporre questa autentica goduria ai propri visitatori. L'origine di queste viti deriva proprio da vecchi filoni aziendali, in cui ve ne erano alcune le cui uve servivano per tagliare e caratterizzare il mosto prodotto dalle restanti uve bianche dell'epoca, Biancame dorato e Malvasia bianca. Quelle viti oggi presenti, facevano parte di una vecchia vigna di Verdicchio di circa mezzo ettaro non più produttiva e quindi estirpata; Le viti di Moscato, pur se anzianotte, sono state mantenute appositamente per dare la possibilità ai visitatori del parco di provare un'uva squisita proprio dalla vite.  

le uve da vino: 
Verdicchio, Malvasia Bianca, Trebbiano e Biancame dorato 

uva Verdicchio

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    L'uva Verdicchio si caratterizza per il colore verdastro da cui ne deriva il nome, per la compattezza dei suoi grappoli a chicchi medio piccoli; Il vino che ne deriva ha un caratteristico gusto amarognolo ed amabile allo stesso tempo. L'uva Verdicchio si presta molto bene per il taglio di mosti derivati da altre uve meno pregiate, ed è quello che fa il parco, per la sua limitata produzione di vino.

uva Malvasia Bianca

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    Questa uva deriva da vitigno molto diffuso nella Vallesina, è produttiva e di qualità; fa dei grandi grappoli non molto compatti, quindi ha poco raspo e quindi una maggiore resa vinicola nella lavorazione in cantina. 

uva Trebbiano

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    Dai grappoli grandi e compatti, con grandi chicchi è una classica uva bianca da produzione quantitativa e un po' meno qualitativa. è invitante anche a mangiarsi direttamente sulla vite.

uva Biancame dorato

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    E' un uva a chicchi medio piccoli collocati in grappoli poco compatti con pochissimo raspo; al momento della maturazione assume un colore dorato. Produce del vino ottimo e di gradazione
    Questa era la classica uva dei filoni delle campagne di Monte San Vito, oggi pressoché scomparsa, che non proviene da alcun vivaio, ma tramandata in azienda da viti più vecchie, o da aziende vicine. Questa è un'altra operazione di recupero di antichi frutti, scopo istitutivo del Parco, analoga a quella che lo stesso Parco compie per l'oliva Raggia di Monte San Vito, peccato che di viti di Biancame dorato il Parco ne dispone appena di una trentina; e non potrà mai fare un'opera di divulgazione o valorizzazione adeguata.

    Cliccando l'animazione seguente si accede all'antico ricettario rurale di Monte San Vito che ci pregiamo pubblicare nel nostro sito, alla parte dedicata alla vinificazione delle uve secondo il sistema consolidato nelle campagne di Monte San Vito   

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